L’antico borgo in citta’

l'antico borgo in citta'

La storia di Marzia e Andrea

Nella vita, si sa, è questione di “numeri giusti” e questa è una storia di numeri e di 2 persone destinate…

1984 (no, non siamo in un romanzo di Orwell). Andrea e Marzia, perfettamente ignari di cosa il futuro abbia in serbo per loro – e di quanti anni dovranno ancora passare tra i banchi – si accingono ad iniziare il primo giorno di scuola. Andrea subito si siede accanto al suo compagno dell’asilo, Federico, ma prontamente la maestra lo sposta e lo “sistema” con Marzia. Una femmina!! Andrea non potrebbe essere più risentito. Fortunatamente i due vanno piuttosto d’accordo, o meglio, vivono 5 anni di quella cordiale indifferenza, senza antipatia né particolare interesse, tipica dei sessi opposti a quell’età. Già allora Andrea dimostra doti di provetto disegnatore e, come consuetudine all’epoca, lascia un ricordo di sé sul diario di Marzia realizzando un bellissimo disegno a lei dedicato (e noi, che già conosciamo il futuro, avvisiamo il lettore di prenderne nota).

Passano gli anni, Marzia e Andrea si iscrivono alla stessa scuola media e superiore, ma non si frequentano, a dispetto del fatto che le loro famiglie si conoscano e vedano spesso.

2009. Facebook è ormai popolare anche in Italia. Marzia cerca e ritrova alcuni compagni di scuola, incluso Andrea. Tra una chiacchiera virtuale e l’altra salta fuori il discorso del disegno sul diario… galeotta fu quella pagina! Con la scusa di rivedere questa sua opera giovanile, Andrea invita fuori Marzia e… gli inviti diventano sempre più frequenti, finché, dopo 1 mese, i due si mettono insieme.

Marzia è una giovane e bella pediatra e tra un turno e l’altro in ospedale si rende conto che, al rientro a casa, è bello trovare qualcuno che ti aspetta e così si trasferisce quasi subito da Andrea. Nel frattempo la madre di lei ritrova la foto del primo giorno di scuola dei 2 innamorati ed una data: 17 settembre 1984. Che effetto rivedersi in quello scatto: da compagni di banco di allora a compagni di vita adesso! Sembra quasi un film, mancano solo alcuni particolari che ritroviamo sempre nelle storie d’amore: l’anello, l’abito bianco…

L’anello, di fatto, ci sarebbe: la madre di Andrea, infatti, ha dato al figlio quello di famiglia perché possa donarlo alla fidanzata, ma Marzia non lo sa e, anzi, dispera di riceverlo, dopo tanti anni di convivenza.

2016. Viaggio a Parigi. Andrea, con l’anello in tasca, è pronto a fare la sua proposta nella Ville Lumière. Peccato che né lui né Marzia siano tipi troppo tradizionali e una dichiarazione a Parigi sarebbe, in fondo, troppo scontata. Così Andrea rimanda, l’anello torna in Italia ed è allora, tra le intime pareti di casa, che sarà infilato al dito di Marzia.

Così i nostri eroi iniziano i preparativi per la festa, perché – Andrea ci tiene a sottolinearlo – di festa deve trattarsi: un’occasione per celebrare con gli amici la felicità degli sposi. Le loro nozze sono un misto di tradizione e modernità, romanticismo e follia.

La cerimonia si svolge nella suggestiva e imponente cornice della Basilica di S.Ambrogio: sposa con strascico e velo, sposo con gli occhi lucidi per l’emozione, gli antichi muri a vegliare sul solenne rito. Di contrasto, una fiammante Mustang del 1965 li attende fuori.

Incisa negli anelli, solo una data, all’apparenza pure strana: 84.09.17. Non è un errore dell’orafo, ma una precisa combinazione di fattori: 84, l’anno del loro incontro, 09 l’anno in cui si sono messi insieme, 17 quello del matrimonio. Ma è anche – e qui viene il bello – la data di quel lontano primo giorno di scuola…

Alcuni scatti con gli amici velocisti nella pista di atletica dove Andrea per anni si è allenato e poi via verso il luogo scelto per i festeggiamenti: L’Antico Borgo in Città.

“I protagonisti siamo noi” scrivono gli sposi sul tableau de mariage e sui cartoncini che attendono gli ospiti al tavolo: sono loro, infatti, i protagonisti delle bellissime grafiche realizzate da Andrea, ispirate ai film che lui e Marzia tanto amano, ma dove i personaggi prendono le sembianze degli sposi. Sono loro, dunque, il fulcro di questa giornata, ma, consapevoli dell’importanza degli invitati, li ringraziano con una dedica speciale sul retro dei menù; un gesto doveroso, ritengono, realizzato con uno scritto sicuramente originale (per una volta non si parla delle caratteristiche della coppia, bensì di quelle degli ospiti) e coinvolgente, tanto che gli amici improvvisano una “caccia al tesoro” alla ricerca dei personaggi citati in esso: “l’olimpionico, il campione, il grafico” ecc.

La coppia immagina una serata di balli e divertimento che segua la cena (più tradizionale di quanto avrebbero desiderato, ma, ahi loro, è difficile a volte andare contro a certe esigenze dei ristoratori, così come alle aspettative delle famiglie e degli ospiti) ed è per questo che la selezione di musicisti e dj viene fatta con estrema attenzione: ad aprire l’aperitivo e poi le danze dopo cena sono i Waddafolk Duo, un coinvolgente duo chitarra-violino, seguito poi da Greta La Medica, quotata dj della scena notturna milanese.

Se alcuni invitati se ne vanno perché i loro bimbi hanno bisogno di dormire, la festa continua con l’arrivo di altri amici e dei giovani specializzandi dell’ospedale universitario in cui lavora Marzia.

Click e Chic fotografo matrimonio

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