Elisabetta Polignano STILISTA

Tra le regine indiscusse della Moda Sposa italiana spicca il nome della stilista Elisabetta Polignano.

“Elisabetta è una donna con un’eleganza che nasce dentro, ha una fantasia meravigliosa. Nelle sue creazioni c’è una grande sensibilità da ammirare.”

Carla Fracci

Elisabetta Polignano Stilista

Elisabetta Polignano Stilista – abito da sposa perfetto

Non serve un’intera vita, ma sicuramente la ricerca dell’abito perfetto richiede tempo ed attenzione ed è per questo che la stilista Elisabetta Polignano crea con le sue spose un rapporto di fiducia, empatia e complicità, così da permettere loro di realizzare il proprio sogno.

A capo del marchio da lei creato nel 1997, l’Elisabetta Polignano stilista ha fatto della sartorialità la sua bandiera: la stilista vive infatti ogni giorno in prima persona la sartoria, all’interno della quale porta avanti il proprio progetto di ricerca ed evoluzione, riuscendo a coniugare tradizione ed innovazione, altissima qualità ed originalità.

Abito da sposa Elisabetta Polignano

Elisabetta Polignano – collezione della Maison

Alcuni di questi aspetti – rispetto di costumi secolari e contemporanea spinta alla modernità, attenzione al dettaglio e fascino – caratterizzano anche il Giappone, Paese che è stato fonte di ispirazione per la collezione 2017 della Maison.

Gli abiti che ne fanno parte presentano – rifacendosi ad elementi tipici del Sol Levante – un’eleganza sobria ed equilibrata, unita ad una perfetta vestibilità.

I colori tenui del ciliegio in fiore o del cielo primaverile donano un tocco di delicata femminilità alle sete – 100% italiane – con cui vengono realizzati: chiffon, georgette, organza, mikado di seta, lavorazioni a fil coupé e l’intramontabile pizzo conferiscono ai capi un carattere di estrema eleganza, accentuata dalle lavorazioni rigorosamente realizzate a mano in Italia.

Molteplici sono le forme che compongono le linee EP Elisabetta Polignano e Elisabetta Polignano Vision.

Nel primo caso, cioè nella linea Haute Couture, troviamo capi strutturati, ricchi di dettagli e dalle linee geometriche e decise: sopra gonne rimovibili per trasformare il vestito in abito da sera, fiocchi importanti e ricercati, preziosi ricami in pizzo macramé o arricchiti da cristalli Swarowski.

Il tutto è pensato per una donna decisa, desiderosa di esprimere una femminilità elegante e sofisticata e di rivelare la propria forte personalità. I colori dominanti, oltre al classico bianco, sono quelli che ricordano gli antichi Kimono: il rosa dei ciliegi, il turchese, il blu oltremare.

L’obiettivo di Elisabetta Polignano stilista

La linea Vision si rivolge ad una sposa libera dai cliché, che decide di essere se stessa senza rinunciare all’abito romantico, sia esso strutturato o dalla forma più scivolata. Freschezza e leggiadria; pizzi chantilly, georgette e mikado di seta; tutte le nuance del bianco, dal candido bianco seta all’avorio biscotto: questi sono gli elementi essenziali della romantica linea Vision.

L’obiettivo che Elisabetta Polignano si prefigge con le proprie creazioni è quella di vestire con cura e amore la personalità di ogni sposa, indipendentemente dall’abito che sceglierà.

Nella linea Elisabetta Polignano Vision predominano, invece, le tonalità del bianco, dell’avorio e del crema ed i capi sono caratterizzati da forme molteplici: corpini strutturati impreziositi da pizzi macramé, valencienne, rebrodé, si accompagnano a gonne ampie e vaporose in georgette, voile, tulle di seta italiana impalpabile e regalano un effetto di grande leggerezza e fluidità, adatto ad un Real Wedding en plein air.

Elisabetta Polignano abiti da sposa

Elisabetta Polignano Haute Couture

Ispirandosi alle culture orientali, l’augurio di Elisabetta a tutte le future spose è dunque quello di avere la capacità di creare spazio per il Nuovo, in modo che il cuore di ognuna sia pronto ad accogliere la bellezza della futura vita a due.

INTERVISTA A l’ ELISABETTA POLIGNANO stilista

Come e quando è nato il tuo interesse per la moda sposa?

Le mie radici sono in Puglia a Putignano, che per definizione è la città dell’abito da sposa: lì sono nata e cresciuta ed è quindi normale che in me si sviluppasse un autentico interesse per questa produzione d’eccellenza. Un interesse che nel tempo si è trasformato in vera e pura passione, perché l’abito da sposa è l’abito per antonomasia: da un lato descrive il lato più intimo di ogni donna, e dall’altro è espressione di alta sartorialità.

Quando disegno e realizzo un abito da sposa ho l’opportunità di vestire il sogno e la personalità di una donna e, al tempo stesso, di esprimermi, mettendo in pratica l’arte della manualità.

Elisabetta, cos’è per te il Made in Italy e perché va sostenuto?

Polignano Sposa

Il Made in Italy ha un valore inestimabile e irrinunciabile, che ho imparato a conoscere da giovane e che perseguirò sempre, oggi più che mai. Ho voluto, perciò, scrivere una “lettera aperta” alcuni mesi fa, in piena emergenza Coronavirus, per dare un segno di unione, anche a distanza, a tutti i colleghi stilisti e in generale agli operatori del settore moda, oltre ai miei collaboratori e alle spose con cui, prima della pandemia, stavo costruendo un sogno di nozze che è stato rinviato.

Nonostante i lunghi mesi di isolamento del 2020, non abbiamo perso la voglia di ritornare ad agire, scegliere, decidere e produrre, anche in maniera migliore di prima.

Così mi sono sentita di condividere con tutti questa mia energia e questa mia convinzione: noi rappresentanti del mondo sposa abbiamo il dovere di fare sistema per fornire un contributo unico e forte al nostro Paese, che come tutto il mondo si trova in grande difficoltà. In questo senso, penso che la scelta del Made in Italy sia l’unica strada da percorrere, perché consapevole, responsabile e sostenibile.

Per Made in Italy non intendo solamente un capo sartoriale, realizzato con tessuti italiani, sinonimo di qualità elevata, ma considero un intero sistema di garanzia e di qualità, di cui, poi, l’abito è il risultato finale. Per me, inoltre, Made in Italy significa “rispetto” delle spose, degli ambienti di lavoro, della professionalità e dei diritti dei lavoratori.

Come nasce una tua collezione?

Collezione Elisabetta Polignano

Sai, questa domanda sul mio processo creativo, che mi porta a ideare un abito e poi due e poi un’intera collezione, è una questione che mi viene spesso rivolta e a cui fatico a rispondere, perché mi rendo conto che tale processo sia pura magia!

Non si tratta, infatti, di raccogliere alcuni elementi che mi piacciono, o che sono di moda in un dato anno, e di farne poi una scaletta da seguire precisamente… Ogni creazione parte da un personale modo di osservare il mondo, che poi filtro con la mia sensibilità e reinterpreto con le mie mani. Osservo un luogo, una foto, un tessuto e nella mia mente prende forma l’immagine dell’abito che allora voglio realizzare!

Io vivo quotidianamente in prima persona il laboratorio sartoriale, dedicandomi a ogni dettaglio e seguendo tutte le fasi, dall’ideazione al disegno, fino alla realizzazione stessa dei modelli. Sono curiosa e felice di apprendere ogni giorno cose nuove, perché è questo, credo, l’unico modo per crescere e stare al passo con i tempi.

Qual è il fil rouge delle tue creazioni, di collezione in collezione?

L’unico fil rouge è sempre la donna, con la sua personalità e le sue sfaccettature, con il suo impegno e il suo ruolo nella società, con il suo essere a volte già madre quando veste l’abito da sposa: insomma, l’immagine della donna nella sua complessità e totalità.

Che rapporto hai tu con la musica e quanto questa ti influenza e ispira?

Ah, la musica scorre proprio nelle mie vene, fa proprio parte del mio DNA! Il rock in particolare mi ha sempre affascinato; considera che ho incontrato mio marito Dario proprio grazie ad esso. Lui era il leader di una rock band e io non mi perdevo neanche un concerto: questa musica è stata la nostra colonna sonora, che ci accompagna tuttora.

Ci sono brani senza tempo che davvero mi fanno venire i brividi ogni volta che li ascolto; penso a David Bowie, ai Rolling Stones, ai Beatles… pezzi scritti ormai decenni fa e ancora estremamente moderni. E così deve essere anche l’abito da sposa: senza tempo, sempre attuale, emozionante!

Se pensiamo alla moda sposa del XX secolo, quali sono i periodi e gli stili che più ti piacciono e quelli che ami meno?

Nella moda adoro gli anni ’20, ’50 e ’70. Di questi ultimi apprezzo soprattutto il colore, un elemento che non manca mai nelle mie collezioni.

Amo meno, invece, la moda degli anni ’80, con quello stile un po’ kitsch che non mi ha mai trasmesso molto, né nella moda, né nella musica.

Com’è per te la sposa degli anni 2000 e chi è la donna che vesti e che ti ispira?

La donna di questo millennio è una donna padrona del suo presente e del suo futuro, una donna che esprime se stessa in modo pieno e completo.

Questa è la mia fonte di ispirazione: la donna contemporanea, complessa e perfetta in tutte le sue sfaccettature, che sa essere forte e determinata, senza tuttavia perdere la voglia di sognare.

Qual è il tuo abito da sposa del passato preferito e quale, invece, non ti è piaciuto?

Il mio preferito è, senza dubbio, quello indossato da Grace Kelly nel giorno del suo matrimonio con il principe Ranieri III di Monaco (era il 1956). Un capolavoro di sartoria disegnato dalla costumista hollywoodiana Helen Rose (anche vincitrice di due Oscar).

Ha ispirato donne – principesse e non – di tutto il mondo, tanto che anche Kate Middleton ha indossato un’imitazione di questo splendido abito – rivisitata in chiave moderna – per le sue nozze reali con William d’Inghilterra.

Restando in Inghilterra, non mi è, invece, piaciuto il vestito da sposa della principessa Diana (era il 1981), con enormi maniche a palloncino e uno strascico da 7,62 metri, ispirato ad altri matrimoni reali della storia e a film come “Via col vento”.

Chi è la sposa che avresti voluto o vorresti vestire in futuro?

Sposa di stilista Elisabetta Polignano

La sposa che vorrei vestire è quella che devo ancora vestire!
E lo dico perché credo davvero che sia una sfida, reale e affascinate, prendere per mano ogni volta una donna e accompagnarla in tutte le scelte che deve e vuole fare fino al giorno delle nozze.

È un approccio che spontaneamente adotto con tutte le mie spose: le guido alla ricerca del bello, ma, soprattutto, di ciò che veste la loro personalità, dell’abito che meglio le rappresenta.

Ogni donna ha un mondo interiore ed esteriore che fa parte di lei, che per me è importante scoprire, conoscere, e quindi interpretare.

Tanto più il mondo che avvolge la donna è intenso e dinamico, tanto più io ricevo e imparo lezioni straordinarie. Se devo pensare in questo senso a un personaggio che tutti conosciamo, mi viene in mente Lady Gaga, con la sua personalità eclettica, energica, coraggiosa, anticonformista.

Non è la sua fama che me la fa scegliere, è la sua personalità che incarna un ideale di donna che apprezzo, con cui mi sento in sintonia e da cui penso di poter trarre degli insegnamenti.

Chi è la tua eroina?

Avrai capito che sono attratta dalle figure femminili forti, quelle che hanno saputo dare concretezza alle loro idee, andando spesso controcorrente e vivendo a volte una vita non facile. Ritrovo esempi di queste donne che ammiro in ogni campo: Alda Merini nella letteratura, Patty Smith nella musica, Anna Magnani nel cinema, Frida Kahlo nella pittura.

Donne vere che non hanno mai dato troppo sfoggio di sé e che hanno vissuto vite complesse, dovendo superare numerosi e dolorosi ostacoli; eppure tutte hanno avuto una forza straordinaria per fare grande il proprio Paese con il loro essere e la loro arte.

Chi è, per te, l’attrice più iconica in fatto di stile e moda?

Sono due: Audrey Hepburn, con il suo fascino leggiadro e Bette Davis, con la sua eleganza sofisticata. Potrei citarti tutti i film di queste due meravigliose donne e attrici, che sono delle vere e uniche icone senza tempo!

Tre città che hai nel cuore?

Venezia per il suo romanticismo.
Kyoto perché sa essere fonte di ispirazione.
Parigi, capitale della moda.

Ci racconti, per concludere, una curiosità o un aneddoto riguardante un abito o una sfilata?

Ti racconto questo aneddoto di qualche anno fa; una storia che, quando Dario ed io ci pensiamo, ci mette ancora l’adrenalina addosso!

Era la sera prima della presentazione della mia nuova collezione a Milano: gli abiti, gli accessori, tutto era pronto e preparato in ogni dettaglio per il giorno successivo, dopo che in atelier avevamo lavorato per settimane, giorno e notte.

Quell’anno avevo disegnato molti accessori che richiamavano il mare: stelle marine e anemoni che mi ricordavano un recente viaggio a Zanzibar, dove avevo visto un fondale spettacolare. Ero soddisfatta, eppure sentivo che qualcosa mancava… Continuavo ad osservare un ampio vestito di tulle azzurro con sfumature di grigio e di colpo ho capito che aveva bisogno di avere un altro abito sullo stesso stile con cui essere presentato.

Mi sono messa subito a disegnarlo e realizzarlo: quella notte è nato il modello Zoral, un’esplosione di colori che doveva essere semplicemente un capo di supporto all’altro e che, invece, è diventato uno degli abiti più apprezzati e richiesti in assoluto!

L’abbiamo presentato dopo poche ore, stanchi, ma indubbiamente pieni di soddisfazione ed energia!

E’ questa l’immagine tipica di Elisabetta: sorridente, vulcanica, inarrestabile. Ed è così che senz’altro vi accoglierà nel suo atelier.

Sito ufficiale di Elisabetta Polignano – www.elisabettapolignano.com

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